SEGUITO – CHICCHE QUOTIDIANE – 22 – PERCHE’ SI CONTINUA AD AFFIDARE IL RIPRISTINO DEI SISTEMI IMPERMEABILI A DEI VERI E PROPRI INCOMPETENTI?

Vi ricordate questo articolo che ho pubblicato poco tempo fa?

https://chirurgiaimpermeabilizzativa.wordpress.com/2018/10/27/chicche-quotidiane-22-perche-si-continua-ad-affidare-il-ripristino-dei-sistemi-impermeabili-a-dei-veri-e-propri-incompetenti/

Bene guardatevi come questi incompetenti hanno ripristinato un bocchettone di scarico sub orizzontale già dall’origine predisposto da un altro, un po meno, ma sempre incompetente.

Per realizzare originalmente il sistema di scarico sub orizzontale (distanza 3,60 ml. prima di imboccare la colonna pluviale verticale) avevano utilizzato un tubo di P.V.C. bianco e un bocchettone in lastra di piombo il cui raccordo a tenuta idrica con la suddetta tubazione era stata affidata al solito “Santo Silicone”. Sistema di raccordo questo che ovviamente, dopo poco tempo, non è stato più in grado di garantire alcunché immaginiamoci poi una tenuta idrica!

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In fase di ripristino del sistema impermeabile della copertura i suddetti incompetenti oltre a tutte le nefandezze realizzative riportate nel precedente articolo hanno pensato bene, aimè, di ripristinare anche i bocchettoni di scarico sub orizzontali. In che modo, mi chiederete sicuramente? Semplice, hanno demolito la ciabatta di raccordo di quello originale infilando nel codolo di quello originale un nuovo bocchettone in lastra di piombo e anche in questo caso affidando la tenuta idrica del loro raccordo, sempre al solito ed immancabile, in questi casi, “Santo Silicone”. Chissà come mai in quello specifico ambito della copertura le problematiche infiltrative hanno continuato a persistere? Dimenticavo che considerato che il codolo del nuovo bocchettone aveva un diametro tale da non riuscire ad inserirlo nel codolo di quello originale a questo punto hanno pensato bene di tagliarlo superiormente lasciando il taglio in “bellavista”

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A questo punto i suddetti incompetenti nella convinzione che le problematiche infiltrative non derivassero dal sistema di scarico ma dal raccordo del sistema impermeabile con la ciabatta di raccordo del nuovo bocchettone di scarico hanno pensato bene di applicare in quella specifica posizione e sulle due già esistenti altre cinque membrane bituminose. Peccato però la prima non era stata saldata correttamente alla suddetta ciabatta di raccordo.

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A questo punto lascio a voi ogni ulteriore commento.

Qualcuno mi chiederà come abbiamo risolto il problema? Semplice abbiamo demolito l’intero sistema di scarico sub orizzontale sino al suo imbocco con la colonna pluviale verticale sostituendo la tubazione esistente con una in lastra di rame spess. 8/10 di mm., con giunti e curve saldate a stagno e la predisposizione di una nuova ciabatta di raccordo in lastra di piombo 18/10 mm. debitamente saldata (doppia interna ed esterna)  all’imbocco della suddetta tubazione in rame compreso, ovviamente, ripristino del raccordo di quest’ultima con il sistema impermeabile esistente, sempre che quest’ultimo lo si possa ritenere tale.

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Buon w.e a tutti.

MP/sm

 

GIUNTI STRUTTURALI CREATIVITA’ SENZA LIMITI – 2

Tralasciando di entrare nel merito del fatto che a livello del muretto che separa la zona di copertura destinata a giardino da quella destinata a passaggio pedonale non sia stato creato alcun giunto compensativo in corrispondenza di quello strutturale che interessa trasversalmente l’intera soletta di copertura, ma secondo voi è da considerarsi del tutto normale che un progettista, architettonicamente, preveda l’istallazione di una lampada proprio in quella corrispondenza?

Poi considerato che il giunto impermeabilizzativo perde proprio in quella corrispondenza, pensando che il fenomeno infiltrativo potesse derivare dal dissesto della lampada e delle lastre che rivestono il suddetto muretto hanno deciso di risolvere il tutto con il solito “Santo Silicone”.

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Che dire se non che la creatività è proprio senza limiti!

MS/sm

SE SI CONTINUA AD IMPERMEABILIZZARE COSI’ IL RISULTATO NON POTRA’ CHE ESSERE FILTRAZIONI, FILTRAZIONI, NIENTE ALTRO CHE FILTRAZIONI

Non passa giorno, anche semplicemente camminando per strada che io non mi imbatta in situazioni impermeabilizzative di questo genere. Risvolti verticali di quota insufficiente, non adeguatamente incassati, non adeguatamente protetti. Forse molti non sanno che a causa della naturale polverizzazione superficiale di qualsiasi struttura muraria qualsiasi tipo di sistema impermeabile venga incollato su queste, ma questo vale anche per le sigillature siliconiche che vengono utilizzate per confinare idricamente il limite superiore della varie lattonerie (“bande del sole”) realizzate per la loro protezione, con il trascorre del tempo alla fine volente o non volente si “scollano” sempre, con tutte le conseguenze infiltrative che ne possono derivare.

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Non parliamo poi di cosa succede quando, in presenza di pozzetti di ispezione e/o derivazione elettrica, si procede ad impermeabilizzare solo il loro perimetro esterno. Secondo voi le acque che riusciranno a filtrare dai loro chiusini dove andrà a finire?

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Che dire poi quando si usa questo sistema per confinare idricamente il perimetro dei vari vani di di areazione a filo pavimento. Tralasciando di entrare nel merito delle problematiche infiltrative derivanti dalla “scollamento” dei risvolti verticali, per le ragioni evidenziate in precedenza, ma secondo voi anche ammesso e non concesso che tale “scollamento” non avvenga, dove finiscono le acque di filtrazione derivanti dal dissesto e/o fessurazione dei cordoli realizzati per il loro confinamento perimetrale?

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E per finire, ammesso ma non concesso che i risvolti verticali realizzati su entrambe la facciate di un muretto che separa due distinte partizioni della stessa copertura, con il tempo non si “scollino” dalla stratigrafia muraria sottostante, secondo voi dove finiranno le acque che riusciranno a filtrare all’interro della struttura muraria tramite le fessurazioni di ripresa di getto o quelle naturali che si vengono a formare a livello di qualsiasi struttura in c.a.?

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Io da anni ho oramai ovviato a quest’ultimo problema andando prima ad impermeabilizzare tutta la copertura per poi andare a realizzare al di sopra di questa, previa realizzazione di un adeguata caldana di protezione cementizia, qualsiasi successivo arredo architettonico e/o muretti di divisione.

Esempio di realizzazione di muretti al di sopra del sistema impermeabile

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Esempio di getto in c.a. a protezione dei risvolti verticali dei vani di aerazione compreso il cordolo perimetrale per l’ancoraggio dei grigliati di protezione. 

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Partizione della suddetta partizione di copertura ultimata

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Opere murarie e di finitura realizzate interamente dalla EDILMILANO S.r.l., a cui vanno i miei più sinceri complimenti sia per la fattiva collaborazione, sia per la cura con cui sono state realizzate le opere di sua competenza.

MP/sm