ALLUCINANTE – Questo è uno dei tanti esempi di come vengono trattate le coperture dagli pseudo impiantisti tecnologici

Mi dio non passa giorno che non mi arrivino da esaminare “schifezze allucinanti” perpetrate su coperture piane. Dovrei scrivere almeno 3 articoli di questo tipo ogni giorno.

In questo caso si tratta di una copertura piana di un edifico commerciale/industriale confinata idricamente da un sistema impermeabile di tipo bituminoso (membrane) su cui il proprietario spinto da questa mania “green” ha deciso di farsi installare un impianto solare termico sulla copertura da un “genio” e/o dai dei “geni” se vogliamo comprendere anche chi l’ha progettato.

Per fare uscire dalla copertura le varie tubazioni idriche e i vari cavidotti lettrici che si collegano alle varie decine di pannelli termici ha pensato bene di carotare la soletta di copertura in corrispondenza di ogni pannello inserirci un bel tubo di PVC e ripristinare la continuità di tenuta idrica tra questo e il sistema impermeabile esistente mettendoci una bella “pezza” di membrana bituminosa e “fascettando” la base della tubazione con un’altra “pezza” poi dato che le suddette tubazioni e i cavidotti fuoriuscivano ovviamente dalla sommità della tubazione per evitare che sia questi, sia la tubazione, potessero canalizzare all’interno del fabbricato le acque meteoriche hanno avutola “genialata” di confinare idricamente il tutto don della schiuma poluretanica.

Penso proprio di sì perchè solo degli imbecilli potevano pensare che un tale sistema non poteva garantire la benchè minima tenuta idrica.

Pensavate che il tutto finesse qui? No cari guardatevi anche come questi geni hanno pensato di fissare le strutture di sostenamento dei vari pannelli.

Delle belle piastre magari anche tassellate alla soletta con i tasselli confinati idricamente con uno dei soliti tanti “Santi”. Senon ci fossero questi “Santi” chissà come faremmo a risolvere queste oramai infinite probelmatiche infiltrative?

Esimio Broccolino, che so che leggi questi miei articoli, ha ragiune tu oramai apparteniamo all’era giurassica e una volta morti entrambi dove finirà il settore impermeabilizzativo? Nonostante i nostri sforzi per dare ancora un senso a questo settore, il suo inabissamento aumenta sempre di più

Dimenticavo questo è il dettaglio che avevo predisposto nel 1998 per definire quella che era la modalità per far uscire uscire in copertura le varie tubazioni impianti e nel contempo garantire la continuità della renura idrica del suo sistema impermeabile. E pensare che ci vorrebbe così poco se qualcuno avesse del cervello.

MP

ERRORI E ORRORI PROGETTUALI – Siamo alle solite – Quando i progettisti si affidano ai “venditori” di “guaine” per predisporre le loro descrizioni dei lavori

Questa mattina mi hanno mandato il sottostante report fotografico che riguarda il ripristino del sistema impermeabile di questa copertura di cca. 400 mq.. In origine il sistema di tenuta era costituito da un sistema impermeabile di tipo tradizionale ovvero spalmature di bitume intercalate con dei cartonfeltri e/o feltri di vetro bitumati con i sovrastanti soliti quadrotti cementizi tipo Alajmo.

Bene a seguito dell’evidenziazione di alcune problematiche infiltrative qualcuno ha pensato bene, ovviamente per risparmiare, di realizzare al di sopra della suddetta pavimentazione in quadrotti di cemento, anzichè provvedere alla loro preventiva demolizione, un nuovo sistema impermeabile in membrane bituminose di cui quella a finire di tipo autoprotetto. Sistema impermeabile che, considerato il suo più che ampio dissesto, ovviamente non è stato “saldato” alla pavimentazione in quadrotti sottostanti.

Adesso la soluzione suggerita dal nostro “venditore” al progettista non è stata quella di demolire il tutto sino a metter in luce il sistema impermeabile original e di li partire da capo ma quella che prevede:

Il taglio e il livellamento dei dissesti dell’attuale sistema impermeabile con eventuale riparazione delle sue eventuali discontinuità

Il suo fissaggio meccantico con apposite placchette e relativi tasselli ad espansione.

Un’abbondante spalmatura di primer “denso” 😂🤣😂🤣 in modo che questo possa anche compensare qualche lieve dislivello

Fornitura e posa in opera di una “barriera al vapore” non meglio specificata.

La posa in opera di un doppio pannello, di poliuretano espanso da mm 80 ciascuno e incolatti tra di loro e alla suddetta barriera porobabilmente tramite adeguata “schiuma poliuretanica”

Realizzazione di un sovrastante nuovo sistema impermeabile costituito da due membrane bituminose di cui qualla a finire autoprotetta con scaglie di ardesia.

Tralsciando di entrare nel merito della suddetta soluzione, che, come potete ben immaginare, non condivido Vi chiedo ma le acque che resteranno giacenti ta il sistema impermeabile originale e la nuova barriera al vapore (pavimentazione in quadrotti di cemento) dove finiranno e/o si evidenziaranno? Secondo Voi visto che il sistema impermeabile originale diverrà un “colabrodo” a seguito della messa in atto del suddetto fissaggio potrebero evidenziarsi sulla partizione intradossale della soletta di copertura?

MP