I “SANTI” IMPERMEABILIZZATIVI DI TIPO CEMENTIZIO NON SMETTONO MAI DI “COLPIRE”

Qualcuno sicuramente si sarà chiesto dove il sottoscritto sia finito, dato che è da tempo che non pubblico più un articolo. Il problema sta nel fatto che non riesco più a troverne il tempo, dato che continuo a dover correre dietro a decine e decine di problematiche infiltrative, senza contare poi il dover continuare a porre rimedio a delle vere e proprie assurdità impermeabilizzative.

Il tempo che ho a disposzione per questo articolo è brevissimo, pertanto cerchero di essere sintetico al massimo.

Sabato un professionista con cui collaboro mi manda due foto per esprimere un parere.

Siamo in liguria e le foto riguardano un manto di copertura in “lastre” di ardesia appena ultimato. Guarda un pò chissà perchè ha qualche problema di tenuta idrica soprattutto in corrispondenza del raccordo laterale di falda con una muro di c.a. a vista.

Di solito in questi casi è da prevedersi una conversa di raccordo tra i due; in questo caso invece qualcuno (“genio”) ha preferito realizzare una bella “sguscia” di malta, tra l’altro utilizzata anche in corrispondenza del raccordo con un sistema impermeabile di tipo bituminoso (“tombola”).

Considerato però che questo tipo di soluzione faceva acqua dovunque, in corrispondenza di tale raccordo, a questo punto, l’impresa da premio Nobel, per risolvere il problema si è inventata la solita “genialata” ovvero quella di trattare la suddetta “sguscia” con un bel riporto, applicato a regola d’arte, di uno dei tanti “Santi” impermeabilizzativi di tipo cementizio.

Risultato perde esattamente come prima.

Questo è uno dei tanti risultati dell’edilizia odierna, soprattutto dopo l’avvento del meraviglioso Superbonus del 110% 😱😱😱😱😱

MP

Autore: PICCININI MARIO

Consulente per opere impermeabilizzative

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