MALTE IMPERMEABILIZZANTI DI TIPO CEMENTIZIO

Molti di quelli che mi conoscono sanno cosa penso delle “malte impermeabilizzanti di tipo cementizio” ed è proprio per questo che non posso far altro che condividere il parare di quanto riportato nel sottostante articolo, che sicuramente merita di essere diffuso e condiviso.

http://www.consumomeno.org/malte-elastiche-siamo-alla-resa-dei-conti/

Autore: PICCININI MARIO

Consulente per opere impermeabilizzative

19 pensieri riguardo “MALTE IMPERMEABILIZZANTI DI TIPO CEMENTIZIO”

  1. Sono assolutamente d’accordo con te Mario.
    Questi prodotti possono essere utilizzati in certi ambiti seguendo le tue precise indicazioni, ma non ovunque come si vede ormai troppo sovente.

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  2. Ringrazio vivamente per la pubblicazione dell’articolo. Anzi mi piacerebbe approfondire svariati temi che sto cercando di affrontare nel mondo delle impermeabilizzazioni.

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  3. Cosa ne pensate della cemen guaina della naici? Io lavoro per una ditta che costruisce prefabbricati in qualita’ di adetto alle coperture impermeabili. Sono un ‘impermeabilizzatore con oltre 15 anni di lavoro. Il mio datore di lavoro, da poco, si e’ fissato con questa malta cementizia, vorrebbe impermeabilizzare i capannoni con questa roba…..Per me’ e’ una follia, visto i movimenti strutturali a cui un prefabbricato industriale e’ soggetto. Che ne pensate? attendo risposte….

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  4. Niente di più vero quello che dice. A mio parare se usa questo sistema impermeabilizzativo, ma questo ha da valere anche per tutti gli altri sistemi impermeabilizzativi dello stesso tipo, il suo datore di lavoro è meglio che si suicidi prima, o al massimo accantoni una discreta quantità di denaro tale da pagarsi una sequela di avvocati. Questo perché forse non ha ancora capito cosa significa impermeabilizzare, come per altro non l’hanno ancora capito i produttori di questi materiali. Vada a farsi un giro sul sito della NAICI e si apra (per non parlare delle altre) la foto
    MC902’8 e mi sappia dire cosa succede a livello di tutte le forometrie passanti che interessano il muretto di separazione o di tutte le piantane per il sostentamento della rete di separazione, per altro in più che avanzato stato di ossidazione? All’epoca di realizzazione del fabbricato, sono stati sicuramente molto più intelligenti, infatti il suddetto muretto è stato realizzato in sovrapposizione del confinamento impermeabilizzativo originale. Lo sa qual’è la fortuna di questi sistemi impermeabilizzativi? E’ quella che nei ripristini vengono realizzati in sovrapposizione al confinamento impermeabilizzativo originale che poi è quello che alla fine continua a garantire la tenuta idrica della copertura poiché le acque di filtrazione derivanti dalla mancanza di tenuta idrica di questi sistemi impermeabilizzativi è difficile che riescano a raggiungere i punti di mancata tenuta idrica del confinamento impermeabilizzativo originale, soprattutto se poi questi vengono realizzati in sovrapposizione ad una pavimentazione che fungendo da “assorbente” limita moltissimo la propagazione delle acque di filtrazione a livello del confinamento impermeabilizzativo originale. Comunque sull’argomento ci sarebbe da scrivere un trattato.

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  5. Grazie della risposta. Immaginavo una risposta del genere……Queste guaine “mani di dio” che risolvono tutti i problemi, non le ho mai considerate all’ altezza del lavoro che dovrebbero fare. Oramai, c’e’ il “lavoro fai da te'” che sta’ impazzando in ongi settore. le case fanno a gara, per sfornare prodotti che stimolano il “fai da te'”, per evitare la chiamata dei tecnici che costano troppo….secondo loro….Tanto in caso di controversia, la colpa di tutto e’ del posatore, che non ha rispettato il protocollo di lavoro….cosa gia’ viste…..

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  6. Risposta a Salvatore via LinkedIn

    vabbè… spariamo sulla croce rossa!!!!!!!

    In primo luogo complimenti alla Naici per aver fatto un video dove i verticali vengono trattati decentemente, senza che nessuno, però, dica che va verificata la tenacità della vecchia pavimentazione.

    Sempre complimenti alla naici per aver fatto un prodotto ibrido che sta tra il Mapelastic e le resine acriliche….. ma a che serve????? ha gli stessi problemi delle malte elastiche e non ha i vantaggi delle resine acriliche.

    Vabbè, cominciamo con i problemi:
    1) Il prodotto va steso in almeno 4 mani a distanza di 3-4 ore l’una dall’altra (citazione della scheda tecnica) …. non va commentata,direi che ce la fa da sola!
    2) La maturazione è di 7 giorni, questo vuol dire che non è toccabile per tale periodo, nè ci si può andare sopra per tale periodo (fastidio, ma non trascendentale)
    3) la coerenza del prodotto è lasciata alla mano dell’applicatore che deve “verificare visivamente che il manto sia uniforme e privo di microfori”. ma come deve verificare che non vi siano microfori???? e come si fa a vedere un microforo in mezzo all’armatura di un MAT di vetro da 225g (ossia un’armatura da ponte)????????? ah già perchè (vedi punto successivo)
    4) il prodotto deve assolutamente essere armato con un MAT di vetro da 225g. In sè quest’armatura è fenomenale, anche troppo, ma come ben sai un tnt di vetro ha stabilità dimensionale totale e questo permette al mano di NON MUOVERSI MAI, neanche per le dilatazioni normali del solaio. proprio perchè in scheda tecnica non si fa mai cenno a settorizzazioni della copertura e a giunti di dilatazione si può pensare che il materiali sia nato per la realizzazione di piccole superfici e con movimenti compensati e minimali. su un prefabbricato questo materiale serve per evidenziare i giunti di dilatazione per indicare all’acqua dove percolare meglio!!!!!!!!!!!
    5) POT LIFE 1-12 ore. giusto per entrare nel tecnico vuol dire che è il tempo che ci mette il materiale a diventare duro dopo la miscelazione. Fin quando è uno… nessun problema, ma se fosse 12? la scheda tecnica dice che si deve attendere un tempo di 3-4 ore per sovracoprire con la mano successiva, ma se indurisce in 12 ore ne devo attendere 12. Questo è uno dei tranelli della scheda tecnica. ti da un’indicazione di massima…. ma sul cantiere sono cazzi tuoi.. e te l’hanno pure scritto!
    6) allungamento a rottura: non è indicato (cazzooooooooooooo) ma vi è un generico “Trazione di allungamento” che vuol dire tutto e niente. Facciamo finta che sia l’allunfamento rottura: 65% vuol dire che su un carico puntuale di 1mm si rompe a 0,65mm ….. poco più che il cemento (che si sarebbe rotto a 0,35). insomma un pochino rigido!
    7) carico a rottura 300 N/5cm (quadrati dovrebbe essere… .ma si sono dimenticati il quadrato…. dimenticati???) cosa vuol dire? piccolo calcolo: 300/100 = 3 MPa/cm2 3/5 = 0,6Mpa/5cm2 che vuol dire 600g di forza in 5cm quadri… se ti case una lattuga sei quasi nella merda… figurati se ci caga sopra un’uccello da altezza di qualche metro!!!!!!!!!

    OK, ora mi fermo. non vado sulle teorie delle malte elastiche e del deterioramento in ambienti basici… ma no ci vado!!!!!!!!!!

    Se continui a leggere la scheda tecnica ti dice che su massetti alleggeriti o su pannelli coibenti (PANNELLI COIBENTI.. ma ci rendiamo conto) non puoi metterci il materiale ma non spiega il perchè (te lo leggi nel mio articolo il perchè!!!) però puoi andarci se fai un massetto particolarmente tosto di almeno 3cm ben separato come da tecnica di costruizione. Due commenti: il materiale non è coeso se in ambiente basico (ma il cemente è per natura uno degli ambienti più basici che ci siano…. ed è contenuto nel materiale stesso, come fa a non sopportarli…… ; secondo: se non posso metterlo sui pannelli il motivo non è la incompatibilità chimica, ma quella fisica: si dice che su pannelli in poliuretano, polistirene e simili…. quindi su un EPS100 (tipico materiale con il giusto rapporto qualità prezzo per le coperture non praticabili) non puoi metterlo perchè gli allungamenti dei pannelli e la contrazione degli stessi potrebbe generare una serie di rotture che, viste dall’alto, farebbero pensare ad un bel pavimento fugato male!

    Insomma, vuoi un parere sul prodotto? potrebbe andare bene su superfici molto piccole al posto dell’odiato Mapelastic, ma è un alternativa come tante altre. Su superfici grandi: lascia perdere se non vuoi trovarti sul lastrico. perchè non puoi toglierti le responsabilità solo perchè alcune cose non sono scritte (trib. Piacenza)

    buona domenica

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    1. Grazie Arcangelo, per aver postato anche qua’, la tua esaudiente risposta in merito alla domanda che ti ho fatto ieri privatamente su Linkedin.
      Ti ringrazio per la tua relazione dettagliata, e ricca di particolari tecnici.
      Augurandoti una buona domenica, ti mando
      Un caro saluto,

      Salvatore Mundula

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    2. Quindi meglio guaina classica?
      avendo spessore risicati, dovrei proteggere la guaina con un massettino di soli 2/3 cm su cui posare il pavimento…come potrei realizzare al meglio il massetto con spessore così risicato?

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      1. Salvatore cosa deve impermeabilizzare un balcone o un terrazzo? Se deve impermeabilizzare dei balconi mi mandi una e-mail che le rigiro la soluzione che adotto oramai dalla nascita del Santo Mapelastic” con pieno successo. Se è un terrazzo bisogna capire la ragione dei pochi spessori che di solito non ci sono.

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  7. dove invio la mail?
    ad ogni modo è un cortile di oltre 450 mq, con giunti di dilatazione, a forma irregolare.
    alcuni punti fissi non consentono di adeguare molto la pendenza.
    quindi dovrei fare un massetto delle pendenze, fibrato, a basso spessore (da circa 2 cm a circa 5 cm) + guaina doppio strato+ strato di separazione + massetto per posa da circa 2 cm.
    Ecco perché avevo pensato ad una resina cementizia su cui applicare direttamente il pavimento, in modo da avere un solo massetto (delle pendenze) di spessore più “rassicurante”

    grazie

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    1. Mi scusi ma è un lavoro nuovo o un ripristino? Se è un ripristino come è la stratigrafia di copertura attuale e con che tipo di pavimento? Se è un ripristino ha fatto dei sondaggi ispettivi prima per conoscere qual’è l’effettiva stratigrafia di copertura? Mi sembra strano che non vi siano degli spessori adeguati per ripristinare la copertura. Se è un ripristino perchè mai ripristinare i massetti di pendenza? Ha della documentazione fotografica? La mia e-mail è geommariopiccinini@alice.it

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      1. il mio problema è avere un massetto a basso spessore che regga tra strato di separazione e pavimento.
        ho un cortile che si trova sostanzialmente in piano (purtroppo)
        quindi nel caso di specie una pendenza di almeno 1 cm al metro sarebbe già una miglioria
        però intanto nessuno ha suggerito una possibile soluzione alla mia iniziale domanda “avendo spessore risicati, dovrei proteggere la guaina con un massettino di soli 2/3 cm su cui posare il pavimento…come potrei realizzare al meglio il massetto con spessore così risicato?”
        il pacchetto è costituito da pavimento in mattonelle di cemento bugnato “da marciapiede”, spessore 2,5 cm, e spessore complessivo di circa 9/10 cm dell’intero pacchetto compreso pavimento.

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      2. La caldana di protezione sul nuovo confinamento impermeabilizzativo io nella mia vita non l’ho fatta mai realizzare di soltito faccio realizzare direttamente sottofondo e relativa pavimentazione sul nuovo sistema impermeabilizzativo previa predisposizione di adeguato elemento desilidarizzante in cartonfeltro bitumato da gr/mq 300, mai teli di polietilene vedi articoli pubblicati su questo blog.
        https://chirurgiaimpermeabilizzativa.wordpress.com/category/polietilene-o-non-polietilene/

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