Trattamenti nanotecnologici

Ricevo da uno degli Eletti la richiesta di un parere su un trattamento da effettuarsi su una muratura per evitare la formazione di muschi.

Qualcuno di voi ha già avuto qualche esperienza sull’utilizzo di questa tipologia di materiale?

http://www.ectorlab.com/ector/ector-protettivo-nanotecnolocigo/

Autore: PICCININI MARIO

Consulente per opere impermeabilizzative

6 pensieri riguardo “Trattamenti nanotecnologici”

  1. Se posso permettermi farei una piccola analisi: i muschi sono delle piante che crescono, a differenza delle muffe, su substrati di coltura, quindi necessitano di un minimo di polvere, terricci etc.
    Per evitare che questi si formino, ovviamente, è necessario evitare le discontinuità tra i materiali dell’involucro edilizio.
    Quando questo non è possibile si deve ricorrere ad additivi che non permettano l’aggancio di alcunchè o che rendano lavabile il supporto.
    I materiali sempre utilizzati per questo scopo sono gli idrorepellenti. Ovviamente vi sono delle controindicazioni, ma utilizzarne a base di silano/polisilossani (più sono i silani meglio è) permette di avere una superficie minimamente assorbente e facilmente lavabile.
    Per quanto riguarda il prodotto citato nel link è, appunto, un prodotto a base silanica. Non è vero che funziona anche su superfici orizzontali… infatti, se si lascia l’acqua stagnante, questa penetra tranquillamente in quanto questo genere di idrorepellenti riescono a tenere una colonna d’acqua di circa 10cm per 30 minuti…. passati questi penetra!
    Tra i prodotti che si possono aggiungere a quello citato vi è anche il riparaterrazza o l’AntiAgeCream della Tecnored o l’idrorepellente della Gaia, ma penso che qualsiasi azienda che faccia materiale idrofobizzante silanico (barriere chimiche) possa fornire uno strumento più che valido.

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  2. Esimio

    Innanzitutto la ringrazio per le sue più che preziose informazioni, per quanto riguarda invece la pubblicazione del suo articolo ho ritenuto di farlo dopo averlo già precedentemente condiviso con coloro che sono iscritti alla mia mailing list gli “Eletti” a cui invio tramite e-mail tutto ciò di “sano” ma soprattutto di “schifoso” che quotidianamente mi capita di riscontrare a livello impermeabilizzativo, poiché finalmente dopo la mia più che lunga battaglia contro queste nuove tipologie impermeabilizzative a cui ho assegnato l’appellativo di “Santi” ( Santo Maplestic, Santo Nanoflex, Santo Silicone, Santo Nastro Adesivo, Santo Plastivo, Santa Poliurea da Cascia e chi più ne ha ne metta) che per mia esperienza non sono altro che un disastro, finalmente ho trovato qualcun altro, che per motivazioni differenti dalle mie (meno sofisticate), la pensa come il sottoscritto nel merito di questa tipologia di materiali ma soprattutto di quelle a base cementizia. Purtroppo o per fortuna la mia cultura impermeabilizzativa è di natura prettamente cantieristica, ovvero in fatto di norme, normative, chimica, componenti, codici di pratica ecc, ammetto di essere totalmente ignorante. Per questo basta e avanza il mio amico Architetto Broccolino (che sicuramente leggerà questa mia risposta). Quel poco o tanto che so e conosco deriva da un esperienza sul campo che parte dal 1967 e dall'”amore” che ho nei confronti di questo “mestiere”. Esperienza che tutti quelli che mi conoscono dicono essere impareggiabile e pertanto, considerato che non ho nessun erede (mio figlio ha deciso di fare lo chef) ho deciso qualche hanno fa di aprire un sito web http://www.piccininimario.it su cui ho potuto riversare solo una minima parte della mia esperienza, sito web in parte “abbandonato” poichè a seguito delle morte di mio fratello mi sono fatto carico di mandare avanti anche l’azienda di Impermeabilizzazioni da lui gestita. A questo punto ridottosi il tempo disponibile ho creato la suddetta mailing listi gli “Eletti” con cui ho cominciato (meno tempo da dedicare) a condividere le mie esperienze, sino a l’altro ieri quando tramite un amico ho deciso di “aprire” questo blog e così ampliare la cerchia di coloro che vorrebbero condividere le mie esperienze.
    Precisato quanto sopra, sono ben felice, tempo permettendo e sempre che ne sia in grado, di soddisfare le sue eventuali richieste.

    P.S.: Se le può interessare potrei, poi, giusto per comprendere, il mio modo di operare inviarle tutte le e-mail che sino ad ora ho inviato agli “Eletti”

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  3. arcangelo@consumomeno.org

    La cosa mi interessa. Per quanto riguarda le esperienze fatte da lei e da Broccolino (vi conosco entrambi di fama) non sono assolutamente da scartare, anzi, sono il pane quotidiano di chi deve operare. Il problema, spesso, è la mancanza d’intelligenza nel risolvere le questioni pratiche e progettuali. Io, d’altro canto, sono un umile ragioniere riciclato nel vendere guaine bituminose, prima, insieme a tutte le altre tecnologie, oggi. Proprio a causa delle mie origini tecniche (ma solo commerciali) mi sono dovuto istruire cercando di carpire ovunque ci fosse informazione qualsiasi cosa per imparare e, facendo tesoro delle esperienze lavorative precedenti, le ho mischiate, impanate e fritte (giusto per ricondurci alla mia grande passione che è la cucina) per cercare di trovare sempre le migliori soluzioni a tutto ciò che poteva vedersi in cantiere.

    Oramai non mi sorprendo più di imparare ogni giorno anche da chi proprio non mi aspetto di vedere nelle vesti di insegnante, ma è proprio così!

    Quando ho visto che era stato utilizzato il mio articolo da lei (che poi mi è stato confermato che lei fosse proprio LEI!) mi sono sentito onorato, in primis, e caricato nella mia battaglia con quell’azienda milanese (et similia) che da buon cattolico praticante non nomino perchè non mi piace bestemmiare!!!!

    Una delle domande che ho posto nel mio blog, vediamo se possiamo riciclarla qui, è stata proprio quella di come qualificarsi davanti al mercato senza avere titoli adatti (perchè non ce ne sono) o come qualificare realmente la propria esperienza di cantiere togliendo di mezzo tutti i baggiani che continuano ad utilizzare la novena del rosario (per citare i suoi santi) come materiali impermeabilizzanti.

    Saluti

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  4. Bene
    già inserito il suo indirizzo e-mail nella mailing list degli “ELETTI” , già inviato tramite We Transfer tutte le e-mail arretrate inviate agli “ELETTI”.
    Per quanto riguarda la sua battaglia con quell’azienda milanese di cui non fa il nome che io invece faccio “MAPEI” sappia che che pur riconoscendo la validità di buon parte dei suoi prodotti la mai battaglia è contro il Santo “MAPELASTIC” e contro tutti i suoi simili. Battaglia tanto dura e spietata che chi mi conosce continua a ripetermi che prima o poi Squinzi si deciderà a denunciarmi. Non aspetto altro. Qualche anno fa ho partecipato ad un convegno della Mapei proprio sul Santo “MAPELASTIC” e per me è stato un gioco al massacro nei loro confronti, sino a dargli degli incompetenti, di fronte ad un centinaio di partecipanti. Risultato? Non mi hanno più invitato. Comunque io la mia campagna anti “MAPELASTIC” (se utilizzato come sistema impermeabilizzativo, per terrazzi, poiché per balconi la utilizzo a piè sospinto, sempre che siano messe in atto le mie specifiche e per impermeabilizzare i sottofondi di allettamento delle pavimentazioni tradizionali per limitare la formazione di sedimentazioni calcaree, derivanti dalle sabbie vagliate non più da cava ma da frantoio) et similia continuo a condurla e ritengo che i miei “ELETTI” ne siano oramai più che convinti.

    Vedo poi che entrambi abbiamo la stessa passione “la cucina” ed è per questo che quando mio figlio ha deciso di diventare uno “chef” non ho potuto far altro che gioire.

    Impossibile togliere di mezzo tutti i baggiani che continuano ad utilizzare la novena del rosario dei miei “Santi” come materiali impermeabilizzanti è sicuramente una battaglia contro i mulini a vento, ma io ho deciso di essere Don Chisciotte e di continuare nella mia battaglia ben sapendo che chi riuscirò a salvare saranno ben pochi (ultimamente ben di più). Forse se uniamo le forze il numero dei “slavati” potranno essere molti di più. Comunque non dimentichiamoci che il piccolo Davide alla fine sconfisse il gigante “Golia”

    Saluti

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    1. Felicissimo di essere il suo Sancho Panza, viste anche le mie dimendioni.

      Io, nel mio piccolo, mi sono inimicato parecchi progettisti, ma, come lei, me ne frego e vado avanti per la mia strada.

      Con piacere mi accodo ad una pletora di “demapizzati”

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      1. Io quelli che mi sono inimicati non li conto neanche più tanti sono. Però mi sono seduto sul ponte e dopo un po ho visto passare i cadaveri di molti di loro passare. Senza contare poi quelli che affranti alla fine sono ritornati all’ovile con le orecchie abbassate, chiedendo aiuto.
        Che soddisfazione!
        A proposito sapeva che Broccolino fa anche il certificatore della Mapei per il Santo Mapelastic. Non svenga! Comunque anche lui pur essendo un amico subisce tacitamente i miei massacri. Vorrei ben vedere se dovesse reagire!

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