CHIRURGIA IMPERMEABILIZZATIVA: UNA FILOSOFIA DI VITA

In vista del prossimo convegno a cui parteciperò in qualità di relatore mi trovo a riflettere sul mio modo di approcciare questo settore che spesso si discosta da quello delle altre persone.
Mi trovo ad esempio spesso di fronte a proposte progettuali di totali ripristini di coperture che stanno in ottimo stato solo perché chi ha analizzato la situazione non è stato in grado di capirne le effettive problematiche ed ha pensato di fare un intervento radicale (nonché decisamente oneroso) per cassarle.

La chirurgia impermeabilizzativa invece, mia filosofia di vita da 50 anni, presuppone invece un’attenta analisi della situazione, anche attraverso una serie di sondaggi ispettivi a campione, che mi consente di individuare di volta in volta quale sia la soluzione migliore da adottare per risolvere la situazione spesso e volentieri risolvibile con dei limitati (nonché meno dispendiosi) interventi su qualche dettaglio trascurato.

Ma, cosa succede quando questa analisi della situazione non viene effettuata nella maniera corretta?
Eccovi un paio di foto che vi danno la risposta:
si stratificano, una sopra all’altra, una serie sterminata di membrane bituminose fino a creare uno spessore incredibile di materiale che però non riesce ad assolvere alla funzione per la quale è stato concepito, poiché viene realizzato senza sapere neanche  dove sia l’effettivo problema da risolvere o da cosa sia stato originato.

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In questo caso specifico le problematiche infiltrative derivavano dal solito errato raccordo del sistema impermeabile esistente con il perimetro dei vani di aerazione protetti da grigliato. Errato raccordo che si è continuato a mettere in atto nel corso dei diversi precedenti interventi di ripristino (quanti soldi buttati al vento!).

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Ora dopo un attenta analisi del problema il tutto si sta risolvendo ripristinando la continuità di tenuta idrica tra il sistema impermeabile originale ultra quarantenne e il perimetro dei suddetti vani di aerazione tramite l’installazione di un’adeguata lattoneria sotto manto, ovviamente in acciaio inox AISI 304 spess. 7/10 di mm., compreso i giunti in lastra di piombo in corrispondenza di quelli strutturali, il tutto  debitamente raccordato a tenuta con il suddetto sistema impermeabile originale.

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MP/sm

Autore: PICCININI MARIO

Consulente per opere impermeabilizzative

2 pensieri riguardo “CHIRURGIA IMPERMEABILIZZATIVA: UNA FILOSOFIA DI VITA”

  1. Anche se mi ci ero avvicinato in autonomia, da quando ho avuto l’onore di conoscerti e seguirti, ho spinto tantissimo gli interventi di chirurgia impermeabilizzativa: sono tecnicamente migliori, sono esclusivi e serve una manodopera decisamente preparata.
    Forse quest’ultimo punto è il più difficile da trovare….. ma con pazienza e dedizione si può anche imparare.

    Bella la lavorazione del giunto, veramente interessante!

    ciao e buon proseguimento!!

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